web analytics
27.5 C
Napoli
martedì, Luglio 15, 2025
HomeattualitaNapoli, capitale della ricerca: alcuni risultati da non dimenticare

Napoli, capitale della ricerca: alcuni risultati da non dimenticare

Napoli è pioniera, Napoli è la capitale dei migliori risultati ottenuti in diversi campi e uno di questi è senza ombra di dubbio riguarda la ricerca.

Angela Nebbioso, la ricercatrice partenopea, aveva 27 anni quando fece un’incredibile scoperta nel campo della ricerca per la lotta contro i tumori. Combattere un cancro non significa solamente asportare del corpo le cellule malate, queste ultime possono essere portate al suicidio.

All’epoca della scoperta la giovane ricercatrice della Seconda Università di Napoli pubblicò il suo studio su una importante rivista “Nature Medicine“. La sua scoperta ha portato per la prima volta alla luce il meccanismo che innesca e regola nelle cellule la morte programmata o apoptosi, aprendo cosi’ la strada a quella che e’ considerata ora una potenziale arma universale nella lotta alla leucemia ma anche più in generale a molte forme tumorali.
Grazie a questa ricerca, e’ infatti riuscito il tentativo di uccidere selettivamente, per via molecolare, le cellule tumorali.

Napoli, capitale della ricerca: alcuni risultati da non dimenticare

Ci si è riusciti attivando il gene TRIAL, un gene chiave nei processi di apoptosi. Gli esperimenti sono stati condotti su cellule leucemiche coltivate in laboratorio, ma anche su cellule di pazienti colpiti da leucemia mieloide.
Si tratta di un traguardo importante nella ricerca sui tumori – raccontava tempo fa la giovane ricercatrice – perché per la prima volta siamo riusciti a indurre l’apoptosi in cellule cancerose. Per farlo abbiamo sfruttato l’azione di una molecola, l’MS275”.

Questo composto agisce sulle istone-deacetilasi, che sono enzimi che rendono inaccessibile la ‘lettura’ del gene TRIAL e la quindi la sua espressione genica, responsabile della morte cellulare programmata.
Aprendo, con MS275, questa sorta di ‘luchetto genetico’ che imprigiona l’espressione del gene TRIAL, il gruppo di ricerca napoletano e’ riuscito per la prima volta a far suicidare le cellule cancerose e a spiegarne il meccanismo molecolare che sta alla base del suicidio cellulare.

La nostra scoperta – dice Lucia Altucci, che dirige il laboratorio partenopeo, presso il dipartimento di patologia generale della Seconda Università, dove lavora Angela Nebbioso – e’ un caso di back-to-back, ossia di una scoperta pubblicata simultaneamente e sulla medesima rivista scientifica, da due separati gruppi di ricerca, il nostro e il gruppo di Milano diretto da Pier Giuseppe Pellicci.

Un’altra scoperta all’ombra del Vesuvio è lo “Spectroshade” per combattere il melanoma. Si tratta di uno strumento che rappresenta il primo e vero “occhio elettronico” che consente riconoscere il prima possibile il tumore della pelle. E dunque la diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace nel ridurre sensibilmente la mortalità per questo terribile tipo di malattia.

Fonti: molecularlab.it
ansa.it

Seguici anche su...

ALTRE STORIE

Cause del cancro: insorge anche dall’errata alimentazione

È da tempo che si associa all'insorgere di particolari tumori a causa di un'errata alimentazione. A riportare la notizia in Italia è l'agenzia di...

Riconoscimento facciale per la sicurezza pubblica: l’Europa lo vieterà?

L'Unione Europea dice No al riconoscimento facciale nei luoghi pubblici, almeno per i prossimi cinque anni. La privacy rischia di essere intaccata in maniera...

Giornata mondiale dell’amicizia: la storia del 30 luglio

Oggi si celebra la giornata mondiale dell'amicizia. La data del 30 luglio è stata scelta in base ad una tradizione ancora oggi viva in...