In una delle vie più trafficate di Napoli, come ad esempio via Foria, in pochi sanno della presenza di un incantevole giardino, e non stiamo parlando del più noto “Orto Botanico”. Un percorso emozionante e mistico lo offre il giardino e ipogeo di Babuk. All’altezza del civico 55 di via Giuseppe Piazzi, all’interno di un edificio comune, ma storico di Napoli, al suo interno ospita inaspettatamente un incantevole giardino, una vera e propria oasi che custodisce chissà quanti misteri.
L’accesso a questo meraviglioso posto non sembra preannunciare nulla di buono: una porta grande, chiusa e arrugginita, sembra preannunciare l’accesso agli inferi, ma in realtà non è così! Spalancando le porte, invece, si accede ad uno scrigno che custodisce tesori di immensa bellezza. Secondo la storia il giardino è appartenuto ai Caracciolo. Attualmente è stato acquistato dal Prof. Oliviero che accoglie e guida i visitatore attraverso l’ipogeo e il quale ha ribattezzato il giardino con il nome di Babuk, il nome del suo gatto. Il professore è un appasionato gattofilo e tra gli eleganti alberi di arancio, fiori e piante di limone si fanno largo anche i suoi eleganti felini.
La storia del giardino e dell’ipogeo
Ricco di vegetazione, questo luogo, è anche caratterizzato da numerosi e bellissimi affreschi. La meraviglia però, in alcuni tratti, cede il passo ad qualche triste storia. Sotto al Faggio, infatti, si narra che delle monache seppellirono i corpicini di due neonati, suore rimaste incinte a causa delle violenze subite dai francesi nel 1799. Nell’area sottostante al giardino, invece, si accede all’ipogeo: una cavità naturale che custodisce le testimonianze di una passata civiltà. Caverne e cunicoli che si alternano tra di loro, facevano parte di una grande cisterna. A testimoniarlo è l’evidente scala dei pozzari installata sulle pareti.
Ricostruire la storia di questo ipogeo non è per nulla facile. Sarà stato sicuramente rifugio durante gli orrori della guerra, dove la popolazione, in massa, si rifugiava per sfuggire ai bombardamenti. E il passaggio di queste persone è testimoniato da alcuni graffiti di epoca recente e non solo. L’antichità dell’ipogeo è anche testimoniata da un altro tipo di graffiti, probabilmente millenari visto che sulle pareti troviamo disegni di salamandre, tritoni e altri siboli con significato esoterico.
Il periodo più buio per il giardino Babuk
Purtroppo come è avvenuto per la maggior parte degli ipogei partenopei anche quello di Babuk fu trasformato in discarica. Solo recentemente grazie all’intervento del Prof. Oliviero, al sito è stata restituita dignità. Insomma è un posto tutto da scoprire e non fatevene un cruccio che non lo conoscevate, potreste sempre rimediare!
Dove e quando?
Il giardino è tuttavia privato ma è tuttavia visitabile su prenotazione. Di seguito vi lasciamo i contatti
Tel.: +39 081 549 9250
Mail: proustswann@gmail.com