Il brodo di polpo o meglio “‘o bror’ ‘e purpo‘” rievoca visioni e sapori lontani in una Napoli antica, dove questa pietanza servita in bicchieri era una vera e propria leccornia. Calderoni fumanti dei venditori ambulanti ne offrivano i tazze o bicchieri per consentire alla popolazione di alimentarsi con cibi semplici e anche di riscaldarsi. Era facile trovarli in quel di Porta Nolana o nei mercati ortofrutticoli.
Il brodo di polpo nella letteratura
Alcune lucidi immagini le individuiamo anche nei versi de “Il ventre di Napoli” di Matilde Serao: “Matilde Serao nel “Ventre di Napoli”. “Con due soldi si compera un pezzo di polipo bollito nell’acqua di mare, condito con peperone fortissimo: questo commercio lo fanno le donne, nella strada, con un focolaretto e una piccola pignatta”.
In realtà il brodo di polpo ha origini antichissime. Ne fa menzione addirittura il Boccaccio nel XIV secolo: in una lettera indirizzata ad un amico, per celebrare la paternità di quest’ultimo, egli stesso con i compari avrebbe comprato un polpo e affidato poi alla “purpera“, la donna che che in genere se ne occupava per cucinarlo al popolo affamato.
Ingredienti
- polpo, 1 di 850 gr circa
- olio, 5/6 cucchiai
- sale
- pepe
- prezzemolo
Procedimento
- Iniziamo a pulire e lavare per bene il polpo. Dopodiché lo inseriamo in una pentola con acqua bollente in cui abbiamo già aggiunto un cucchiaio di olio extravergine di oliva, pepe, sale, prezzemolo, lasciando che si cuocia per circa 40 minuti
- Dopo la cottura bisognerà tagliare i tentacoli per arricchire il brodo. Quindi con un forchettone da cucina estrarre dalla pentola il polpo e scolarlo in uno scolapasta e ancora tiepido trasferirlo in una ciotola coperta poi.
- Intanto riduciamo il brodo di cottura e serviamolo scodellando 2 mestoli di brodo bollente in una tazza e inseriamo anche un pezzo di polpo bollito. Prima di bere il brodo ricordiamo di spremere nella tazza anche il limone.