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Aloe contro il cancro, ricerca italiana: potrebbe combattere la lotta contro il tumore al cervello

Lo studio è stato effettuato dal Laboratorio di Neuropatologia Molecolare dell’Unità di Neuropatologia dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli e pubblicato sulla rivista Environmental Toxicology. L’articolo porta la firma della dottoressa Antonella Arcella, risale allo scorso settembre e lo studio ha analizzato come l’estratto di aloe, o meglio aloe-emodina, potrebbe diventare un ottimo alleato nella guerra contro il cancro al cervello, il glioblastoma multiforme. I test sono stati eseguiti sia nelle provette che direttamente su tessuti umani e in entrambe le situazioni sono risaltate le capacità di inibire la crescita delle cellule tumorali. I test hanno dimostrato quanto l’aloe sia in grado di diminuire la crescita tumorale nelle cellule coltivate in laboratorio, così come nei modelli animali in cui la sostanza è riuscita a limintare lo sviluppo della malattia.

Cos’è il glioblastoma multiforme?

È comunemente conosciuto come tumore al cervello e colpisce maggiormente gli adulti. Di solito viene trattato chirurgicamente e alle cure si associano la chemioterapia e radioterapia. Si tratta di un tumore con cellule molto invasive che riescono ad adattarsi incrementando il rischio di recidiva.

Gli studi e i risultati ottenuti in laboratorio, circa l’utilizzo dell’aloe, è una notizia positiva ma è ancora presto per cantare vittoria. Saranno necessari ulteriori studi per capire se questa sostanza potrà essere introdotta come coadiuvante alle terapia attualmente impiegate. Bisogna inoltre considerare anche il possibile effetto negativo sulle cellule sane prima di riuscire ad ottenere una certificazione valida e così far riconoscere ufficialmente l’aloe come una sorta di farmaco. La ricercatrice, Antonella Arcella, infatti spiega:

Ci sarà naturalmente bisogno di approfondire l’azione della molecola – spiega la ricercatrice – e di valutare l’effetto dell’aloe-emodina associato al temodal (attuale farmaco per la terapia del tumore cerebrale) e analizzare gli eventuali effetti tossici su cellule normali, prima di poter pensare a un uso clinico. La prospettiva che ci si apre è molto interessante: l’aloe emodina potrebbe diventare un’arma in più contro il glioblastoma.

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo all’articolo dell’AIRC.

Aloe contro il cancro
Pianta di aloe

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