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sabato, Luglio 27, 2024
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Riccardo Muti a Capodimonte: “Napoletani, riscoprite la vostra arte”

Napoli sulla bocca di tutti. Per parlarne bene, per esaltarne la bellezza che non si limita al Golfo. Ne sa qualcosa il Maestro Riccardo Muti, anche lui napoletano e conosciuto in tutto il mondo.
Riccardo Muti al Museo di Capodimonte: "Napoletani, riscoprite la vostra arte"

È ritornato nella sua città, per riviverla, anche se per poco. Ma ha trovato il tempo di rilasciare alcune splendide dichiarazione a la Repubblica, prima di ripartire per l’Illinois, in America, dove svolge il ruolo di music director al Chicago Symphony Orchestra.

Insieme alla famiglia, Riccardo Muti, ha visitato per l’ennesima volta quella che è una pietra miliare nella cultura e arte partenopea: il Museo di Capodimonte.

Bisogna prendere coscienza di cosa è Napoli. Qui c’è una ricchezza umana straordinaria, strepitosa: si tratta soltanto di metterla in contatto con la bellezza, che non è solo la bellezza del golfo, ma di una cultura

Riccardo Muti, Capodimonte è un luogo d’ispirazione

Capodimonte è un luogo mi dà molta forza, mi ispira, e mi dà l’orgoglio di essere napoletano. Per quello che posso, darò una mano al museo

Appena può il Maestro Muti ci ritorna sempre con piacere a Napoli, ma soprattutto in questi luoghi. Per l’occasione si è anche seduto al pianoforte del Museo e regalando ai visitatori due minuti di un valzer di Chopin:

Ogni volta che capito a Napoli cerco di venir qui perché trovo la storia di un Regno, non limitata a un periodo, ma una grande storia. Come musicista ho sempre sottolineato che nel Settecento soprattutto, poi anche nell’Ottocento, Napoli poteva confrontarsi allo stesso di livello di Vienna, Londra, Madrid, Parigi, non le altre città italiane che pure erano importanti, perché era la capitale di un grande Regno

Quanti oggi si rendono conto a Napoli di avere un tale passato – si chiede – come napoletano che gira il mondo mi ribello sempre a questa immagine folcloristica della città che viene portata avanti, con delle canzoni che si piangono addosso, cantate non come dovrebbero essere cantate, ma urlate, e con l’immagine di spaghetti, pomodoro e mamma. La verità è che non abbiamo fatto molto per portare l’attenzione del mondo su Napoli. È vero, c’è l’attenzione di quelle poche persone nel mondo che conoscono il valore di Napoli, ma dobbiamo fare molto di più per comprendere che si fa parte di una storia e di una città dove si può ripercorrere tutta la storia dell’umanità dai Greci fino a oggi: quale altra città può metterci in contatto fisicamente con la storia dell’umanità, se non Napoli?

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