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mercoledì, Settembre 27, 2023
Homestoria e leggendeUn altro “Miracolo” di San Gennaro: trovata terza ampolla col suo sangue

Un altro “Miracolo” di San Gennaro: trovata terza ampolla col suo sangue

A Napoli si grida già al miracolo. Una terza ampolla contenente il sangue di San Gennaro è stata ritrovata nel Complesso Monumentale Vincenziano alla Sanità.

E si parla già di miracolo se i napoletani pensano che, per volere del loro Santo Patrono, è stata scoperta un’altra delle sue reliquie, per confermare maggiormente la propria presenza tra il popolo partenopeo. Al Rione Sanità, tra i misteri del Borgo dei Vergini, è stata scoperta un terza ampolla in cui è custodito il sangue di San Gennaro.

Un altro “Miracolo” di San Gennaro: trovata terza ampolla col suo sangue

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Il prezioso oggetto, contente la reliquia del Santo, si trova all’interno del Complesso Monumentale Vincenziano. Almeno, per una volta, si parlerà del quartiere Sanità collegandolo ad un piacevole episodio e non solo a fatti di cronaca nera.

Dal valore inestimabile, l’ampolla, è stata ritrovata dai membri dell’Associazione GettalaRete. In particolare il suo vicepresidente, Giovanna Moresco, racconta la scoperta ai microfoni de Il Mattino:

All’interno del Complesso Monumentale dei Vergini c’è un mondo da esplorare. Tramite la nostra Associazione è possibile visitare la Cappella delle Reliquie, di architettura vanvitelliana. Essa contiene le reliquie dei Santi martiri, conservate in ostensori settecentesche di legno intagliato e dorate, e il misterioso quadro dell’Anima Dannata, giunto da Firenze nel XVII secolo. Insieme ai Padri missionari vincenziani, la scorsa estate abbiamo lavorato alla riordinazione e catalogazione dei vari reperti custoditi nelle diverse aree del Complesso. Fra di essi è stata rinvenuta un’ulteriore ampolla. Come ogni altra reliquia all’interno della Cappella, anche questa era corredata di autentica vescovile, grazie alla quale è stato possibile verificare che si tratta proprio del sangue del nostro Patrono Martire, donato ai padri missionari nel 1793.

Come ulteriore testimonianza dell’originalità del sangue, nella Cappella dove è stata ritrovata l’ampolla, vi era anche un certificato di autenticità emesso della Santa Sede.
Al momento del ritrovamento il sangue era liquefatto
. Dunque i napoletani possono fare sogni tranquilli.